
World Tutu Day
Angela Ruscitti
Il 2 febbraio si celebra il World Tutu Day, in cui corpetti e tulle diventano i protagonisti per gli amanti della danza. L’Australian Ballet School li trasforma in un’occasione di raccolta fondi a favore dei talenti più meritevoli.
Il Tutù è stato il capo di abbigliamento utilizzato fin dall’Ottocento dalle ballerine classiche. L’iniziativa della Giornata Mondiale nasce da un’idea di Marcus Berret, responsabile marketing e comunicazione della Australian Ballet School, e di Marilyn Rowe Direttrice della scuola. L’obiettivo è quello di utilizzare il giorno 2 febbraio come un evento annuale di raccolta fondi a favore dei nuovi talenti che non hanno buone condizioni economiche per raggiungere i propri sogni. Dal 2014 attraverso questa iniziativa l’Australian Ballet School finanzia gli studi per gli allievi più meritevoli sostenendo l’arte non soltanto nel proprio contesto, ma allargando l’iniziativa al mondo attraverso l’aiuto dei social e della digitalizzazione. Il 2 febbraio è diventato così un giorno dedicato all’abbigliamento coreutico più conosciuto di sempre, ma soprattutto un’opportunità per sostenere l’educazione al balletto a livello internazionale.

La storia del Tutù
Il termine Tutù deriva dal francese ed è utilizzato dai bambini come vezzeggiativo per indicare il sederino, lì dove appunto l’indumento delle ballerine si amplia per dare volume al movimento e accompagnare le gambe leggiadre.
In occasione del World Tutu Day ricordiamo che già nel Settecento due danzatrici avevano rivoluzionato l’abbigliamento nel mondo del balletto: Marie Camargo e Marie Sallé, stanche di danzare indossando maschere, parrucche, scarpe con il tacco e vestiti che limitavano moltissimo la libertà di movimento, decisero di alleggerire i loro vestiti di scena accorciando la gonna e togliendo le scarpe con il tacco.
Nell’Ottocento questa evoluzione dei costumi si fece sempre più evidente. La prima ad indossare un tutù fu Maria Taglioni nel 1832 ne La Sylphide, il balletto romantico per eccellenza, ricordato anche perché fu la prima esibizione di una danzatrice sulle punte. Il costume fu disegnato da Eugène Lamy e tale modello bianco e vaporoso divenne un punto di riferimento per il balletto romantico. Infatti, da qui deriva il termine ballet blanc (balletto bianco) utilizzato per le opere danzate in questo periodo. Inoltre, il successo del Tutù è confermato dall’utilizzo di tale modello da Carlotta Grisi nel balletto Giselle del 1841.

World Tutù Day: classico o romantico?
I Tutù sono generalmente costituiti da un corpetto e una gonna in tulle. Nell’ambito del balletto classico c’è una distinzione tra:
- Tutù romantico: costituito da un corpetto aderente con una gonna morbida e vaporosa di colore chiaro o neutro lunga fino alle ginocchia o alle caviglie, di solito utilizzato in balletti di carattere etereo e sognante.
- Tutù classico: costituito da un corpetto aderente e da una gonna il cui tulle non va mai oltre le ginocchia. Vi è anche la versione con gonnellino corto e rigido, chiamato piatto, che forma un disco intorno alle anche della danzatrice lasciando così interamente scoperte le gambe. Può essere bianco o colorato con tinte brillanti e arricchito di decori preziosi.
Al di là della scelta, dei colori e delle storie rappresentate, il Tutù rappresenta ancora oggi un importante simbolo del mondo del balletto a cui il World Tutu Day continua a dare valore. D’altronde quale bambina non si è emozionata al suo primo costume di scena o alle prime punte indossate? La forza della tradizione fa di un tulle ben fatto il riflesso di un’emozione romantica che è possibile indossare ancora con innocente meraviglia.
E tu, quale tutù preferisci? Scrivicelo nei commenti!

In copertina: The Sleeping Beauty, The Australian Ballet © Jeff-Busby
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