
Natalia Makarova. La danza, la mia vita
Noemi Sammarco
Nella biografia di Natalia Makarova – La danza, la mia vita – la danzatrice e coreografa russa rivela la propria storia e le sue idee sull’arte del balletto. Rievoca la carriera che l’ha vista protagonista sia al Kirov, in Russia, sia dopo la sua defezione dall’Unione Sovietica, nel 1970 in Occidente.
Nel libro Natalia Makarova racconta le difficoltà dell’ambientarsi in Occidente e quindi di esibirsi per la prima volta in Inghilterra e in America. Inoltre, descrive il grande lavoro intrapreso per rafforzare la sua tecnica. Per andare incontro alla grande varietà di ruoli e alla fitta agenda di spettacoli, con cui presto dovette confrontarsi.
La Makarova racconta la sfida affrontata per ricreare con l’American Ballet Theatre un atto de La bayadère e quindi preparare le danzatrici americane a eseguire questo balletto nello stile classico più puro.
La danzatrice decise in seguito di ritirarsi dalle scene per un periodo per avere un bambino. Nel libro Natalia analizza quasi ogni ruolo da lei eseguito, in particolare in Giselle e ne Il lago dei cigni.
Inoltre, racconta la tecnica e l’interpretazione del balletto sovietico, le compagnie con cui ha collaborato e i danzatori e coreografi che l’hanno accompagnata.

Natalia Makarova incontra la danza
Nata a Leningrado nel 1940, fu iscriversi ad un corso di ginnastica che finì casualmente in uno di balletto. Il primo spettacolo della piccola Makarova fu un disastro. Ma a 12 anni la sua maestra le consigliò ugualmente di recarsi all’Istituto di Balletto dell’Accademia Vaganova.
Qui l’esame di ammissione le venne fatto dal direttore Valentin Ivanovicc Selkov. Ma quando le chiese il numero di telefono, Natalia Makarova dall’agitazione glielo diede sbagliato. Fortunatamente Selkov riuscì a rintracciare la famiglia attraverso il cognome. I genitori di Natalia non erano contenti che la figlia fosse entrata nella scuola, avrebbero preferito per lei una carriera differente. Ma alla fine cedettero. E nel 1953 Natalia Makarova entrò in una classe sperimentale di balletto.
All’interno dell’Accademia Vaganova la Makarova seguiva lezioni di balletto classico, carattere, passo a due e interpretazione, oltre alle lezioni di musica e di scuola. Arrivava a scuola alle 8 del mattino e vi rimaneva fino alle 8 di sera. In aggiunta, quando erano impegnati negli spettacoli del Kirov rimanevano a teatro fino alle 11 di sera.
Natalia ammette di non essere stata una brava studentessa, perché sempre con la testa tra le nuvole. Tantochè la sue compagne di corso l’avevano soprannominata “strampalata”.
Il primo assolo di Natalia Makarova, una danza di carattere spagnolo su musica di Albéniz, fu un successo. Ma è arrivato il momento del diploma che le viene assegnato all’ultimo minuto il pas de deux di Giselle. L’esibizione ha un enorme successo: i critici la notano e il pubblico inizia ad amarla.
Dopo lo spettacolo di diploma, nel 1959, Natalia Makarova entra a far parte della compagnia del Teatro Kirov.
Natalia Makarova e i primi anni nella Compagnia
Natalia Makarova racconta di quando andò in scena per la prima volta con la compagnia del Kirov: un vero disastro. Inaspettatamente si ritrovò a dover ballare la danza con i pappagalli de La Bayadère. Purtroppo il pappagallo, non stando in equilibrio come doveva, distrasse Natalia. Così mentre la fila si spostava a destra, lei andava a sinistra. E il pappagallo continuava a non rimanere in equilibro. Tutto questo suscitò l’ilarità del pubblico.
Finito lo spettacolo il direttore della compagnia, Grigorovic, convocò la Makarova. Natalia era convinta sarebbe stata licenziata, invece Grigorovic le disse che il giorno dopo avrebbe iniziato a provare per il ruolo di Odette-Odile ne Il lago dei cigni.
Da quel momento la Makarova non danzò più nel corpo di ballo.

Non danzavo a tempo di musica: vivevo nella musica, quasi fondendomi con essa, e nel farlo provavo una beatitudine che raramente mi era capitato di sperimentare in scena…
Natalia Makarova
La Makarova e la carriera da solista
Il 27 dicembre 1959 Natalia Makarova danzò la sua prima Giselle intera con Nikita Dolgusin. Ma nel personaggio risultò strana, maldestra e civettuola. Natalia non riusciva a reggere il carico di lavoro al quale era sottoposta dalla compagnia. Inoltre, sulla scena continuava ad essere distratta. Tanto che una volta durante Il cavaliere di bronzo, finì nella buca del suggeritore.
Per rafforzare i muscoli e lavorare sull’equilibro la Natalia Makarova iniziò a studiare con Natalia Michajlovna Dudinskaja. Insieme provarono la parte della Fanciulla-zar nel Cavallino gobbo, un punto di svolta nella carriera della Makarova.
Natalia scoprì di avere anche una vena comica quando interpretò il ruolo della sorellastra in Cenerentola. Ma nonostante questo la Makarova veniva considerata una ballerina romantica.
Il balletto che più le risultava difficile era Il lago dei cigni, durante una rappresentazione cadde mentre era sul palcoscenico. Per lo choc rimase pietrificata e si diresse verso le quinte. Per fortuna qualcuno la spinse sul palcoscenico e Natalia concluse lo spettacolo.
Al Kirov la Makarova lavorò anche con il coreografo Leonid Jakobson. Ogni suo lavoro era uno scandalo: per esempio, in La cimice, Jakobson trasformava il rock and roll e il twist. Questo servì alla Makarova per comprendere che l’emploi romantico le stava stretto.

Natalia Makarova e la richiesta di asilo politico
In Unione Sovietica Natalia Makarova per ben tre anni visse insieme al marito in una casa piccolissima in cui entrava appena il letto, senza bagno. Tra le difficoltà c’era anche il rapporto con in direttore del Kirov.
In quegli anni la Makarova lavora a Romeo e Giulietta con il giovane Baryshnikov. Ma il balletto, coreografato da Cernysev, venne però vietato perché accusato di inneggiare l’Occidente. Solo grazie ai legami con il partito, Irina Aleksandrovna riuscì ad ottenere il permesso di portare in scena il balletto: ma Giulietta sarebbe stata la stessa Irina.
Dopo questa delusione la Makarova partì con la compagnia per una tournée a Londra. Era il 1970 e, dopo il grande successo del 1961, tornava a danzare Giselle a Londra. Il mese della tournée fu molto intenso per la Makarova che iniziò a temere il suo ritorno in Russia. Già durante la tournée la Makarova aveva iniziato a dimostrare insofferenza verso il regime sovietico. Usciva senza avvertire gli agenti del KGB e per questo era stata rimproverata. Fu così che decise di rimanere a Londra e divenne una “fuoriuscita” sovietica. Natalia sapeva di non poter più tornare in Russia.

Per me è indispensabile che nella danza rimanga posto per l’espressione del mio io, affinché io possa “completare” la danza con i miei mezzi.
Natalia Makarova
La vita a Londra
Dopo essersi stabilita a Londra Natalia Makarova inizia a studiare inglese. Da subito riceve diverse proposte per piccoli ruoli. Ma in alcune compagnie, come il Royal Ballet e l’Opéra, le ballerine si recarono nelle rispettive direzioni con petizioni firmate contro la Makarova.
Le cose cambiano quando a Natalia Makarova viene proposta una collaborazione con l’American Ballet Theatre. Questo porta la porta ad una stagione 1972/73 piena di spettacoli.
Per il debutto Natalia Makarova scelse il suo balletto più sicuro: Giselle. In quella stagione la Makarova danzò vari titoli, tra cui La Sylphide, Coppelia e La fille mal gardée. Nel 1977 l’ABT riprese appositamente per la Makarova l’Uccello di fuoco di Fokine. Questo balletto non entusiasmava molto Natalia, che tra i balletti di Fokine preferiva di gran lunga La morte del cigno. Famosa era la sua Morte del cigno danzata nel 1975 a Rio de Janeiro, dove il pubblico rimase così ammaliato da richiedere il bis.
Natalia Makarova all’American Ballet Theatre
Particolarmente importante per la Makarova fu il suo incontro con Antony Tudor. Tudor non amava i ruoli preparati minuziosamente nei suoi balletti, ma preferiva lasciare spazio all’improvvisazione del ballerino. Natalia studiò le eroine dei balletti di Tudor, per esempio Caroline in Jardin aux lilas o Hagar di Pillar of fire, divorate dalle passioni.
Allo stesso tempo la Makarova lavorava anche con Alvin Ailey, che alla sua coreografia The River integra un nuovo duetto pensato appositamente per la Natalia e Erik Bruhn. Questo è il primo approccio di Natalia Makarova con il jazz, fino ad allora vietato in Unione Sovietica.
Nel 1975 anche John Neumeier creò una coreografia, Epilogue, per la Makarova e Bruhn. Per Neumeier è estremamente importante che con la danza si comunichi un significato interiore. A Natalia è finalmente data la possibilità di provare forti emozioni drammatiche sulla scena.
Tra la Makarova e Neumeier nasce una grande amicizia. Neumeier la invita a danzare le sue rivisitazione dello Schiaccianoci e del Lago dei Cigni nella compagnia di Amburgo.
Durante i suoi anni in America la Makarova lavora anche con Balanchine. Prima di questo incontro Natalia non aveva mai ballato coreografie astratte.

Il regno delle ombre
A differenza delle ballerine del Kirov, che si specializzavano in un solo genere, le ballerine occidentali passavano con estrema facilità dal classico al neoclassico al modern.
Mentre per la scuola russa era fondamentale abbandonarsi al movimento e sentirlo con tutto il corpo, in America spesso i danzatori sembravano ridursi al compito meccanico. La Makarova propose all’ABT di mettere in scena l’atto de Il regno delle ombre dal balletto La Bayàdere di Petipa nel 1974. Al Kirov la danzatrice aveva ballato questa coreografia in ogni grado della struttura gerarchica.

La mia fedeltà al classico non spegne affatto in me il desiderio di sperimentare. Sono sempre pronta ad affrontare gli esperimenti e i rischi che abbiano un senso e un contenuto tale da giustificare un investimento di energia spirituale, fisica e mentale.
Natalia Makarova
Tournée mondiali
Dopo due stagioni di intenso lavoro, Natalia Makarova iniziò a sentire che i confini dell’ABT le stavano stretti. Quindi, nel 1972, partì per fare tournée in tutto il mondo.
Questo la portò al Teatro Regio di Torino, dove danzò nell’opera di Verdi I vespri Siciliani durante il debutto di Maria Callas. Questo balletto venne creato da Serge Lifar, per lei e il suo partner Attilio Labiscon.
In questi anni prese parte anche ad un poco soddisfacente allestimento di Giselle del Royal Ballet. Qui Natalia ebbe delle difficoltà ad entrare in sintonia con il suo partner Anthony Dowell, ed era anche insoddisfatta dell’allestimento. Le cose andarono meglio con Il lago dei cigni, danzato insieme a Donald MacLeary. Nel 1973 la Makarova ebbe l’occasione di danzare a Londra La bella addormentata ripresa e redatta da Kenneth McMillan.
Il vero successo e la soddisfazione interiore arrivarono con Romeo e Giulietta danzato insieme a Rudolf Nureyev. I due si incontrarono solamente alla prova generale, ma nonostante questo lo spettacolo fu un grande successo.
McMillan invitò la Makarova a prendere parte al suo Manon con Dowell nel 1974.
La collaborazione con il Royal Ballet continuò con Il canto della terra, Elite syncopations e Les biches. Il quegli anni lavorò anche ne La sagra della primavera e Voluntaries di Glen Tetley.
Nel 1977 la Makarova ebbe modo di danzare il balletto di Romeo e Giulietta che era stato originariamente creato per lei, insieme a Rudolf Nureyev. Con questo balletto arrivò il vero successo e la soddisfazione interiore. Per le parti centrali vennero riuniti ballerini da tutto il mondo che si ritrovarono tutti insieme per la prima volta solamente durante la prova generale. Anche la Makarova e Nureyev provarono insieme solamente durante la prova generale. Lo spettacolo fu un enorme successo.
Natalia Makarova in scena con Baryshnikov
Dopo la fuga di Nureyev e della Makarova dall’Unione Sovietica, anche Baryshnikov compie lo stesso passo il 30 giugno 1974. Alle cinque del mattino è proprio Baryshnikov ad annunciare a Natalia la sua richiesta di asilo politico in Canada. Lei ricordando come erano stati difficili quei momenti, decide di aiutare il suo amico.
Proprio in quei giorni la Makarova doveva esibirsi in Giselle con Ivan Nagy. Natalia chiese quindi a Nagy se potesse cedere alcuni dei suoi spettacoli a Baryshnikov e lui accettò. Giselle andò in scena il 27 luglio 1947 e fu un trionfo. Da qual momento la Makarova e Baryshnikov hanno spesso danzato insieme.
Nel febbraio 1976 la Makarova si sposa con Edward Karkar. In occasione del matrimonio Eugenia Doll, ex-ballerina nativa di Pietroburgo ma che spesso si era esibita in Occidente, fece conoscere alla Makarova Jerome Robbins. La Makarova da tempo desiderava danzare una sua coreografia.
Eugenia Doll commissionò a Robbins un balletto, così iniziarono le prove di Other dancers insieme a Baryshnikov. La prima ebbe un enorme successo.

Giselle e Odette
La visione di Giselle della Makarova cambiò drasticamente nel 1977. Capì che non era solo un dramma romantico, ma l’eterno dramma del dualismo del corpo e dello spirito. Nel primo atto gli innamorati sono felici ma non possono essere uniti terrenamente. Mentre nel secondo atto avviene la piena unione spirituale dei protagonisti, ma priva di fisicità.
Il lago dei cigni è un balletto pieno di drammaticità. Nel corso degli anni il ruolo di Odette/Odile della Makarova è cambiato. Mentre nei primi tempi era vicina ad un cigno fiabesco, impaurito e trepidante, in seguito la Makarova si è concentrata sulla natura umana del personaggio.
Invece La bella addormentata non ha giocato un ruolo fondamentale come Giselle e Il lago dei cigni nella carriera di Natalia Makarova.
La Makarova afferma che mai si stancherà di danzare il classico, perché ogni volta apporta qualcosa di nuovo alla sua interpretazione.
Un piccolo stop alla carriera
È nel giugno del 1977 che Natalia Makarova scopre di essere incinta. Finisce comunque i balletti previsti dal suo contratto senza rendere pubblica la notizia. Nonostante al quarto mese di gravidanza esteriormente non si nota ancora nulla, la Makarova già fa fatica a saltare.
A settembre la Makarova si ritira nella sua casa di San Francisco per aspettare la nascita del bambino. Contrariamente alla maggior parte delle grandi ballerine del XX secolo, la Makarova ha deciso di avere un bambino nel pieno della sua carriera.
Alla nascita del bambino la Makarova ha 37 anni. A dispetto dei suoi timori l’arrivo del figlio non la separa dal balletto. La sua carriera infatti durerà un altro decennio.
Roland Petit e Maurice Béjart esprimono il desiderio di lavorare con lei. E agli inizi degli anni Ottanta arriva a Natalia una proposta inaspettata: interpretare in ruolo principale in un musical. Balanchine acconsentì a riprendere il suo spettacolo On Your Toes solo a condizione che vi prendesse parte la Makarova.
Inizialmente la Makarova esitò poiché prima non aveva mai recitato, ma rischiò ed ebbe successo. Per questo ruolo, nel 1983 la Makarova fu riconosciuta Migliore attrice di Musical e fu insignita del prestigioso Tony Award.

Il ritorno in Russia
A distanza di 18 anni dalla sua fuga in Occidente, Natalia Makarova ha la possibilità di danzare l’atto bianco de Il lago dei cigni insieme ai suoi ex-colleghi del Kirov in tournée a Londra.
Pensa di ritirarsi dalle scene al Covent Garden con Romeo e Giulietta, il 20 gennaio 1989. Ma il destino ha in serbo per lei un’ultima sorpresa. Le arriva un invito dal festival cinematografico di Leningrado. Nel programma è incluso il film Ballerina, girato nel 1986 dalla BBC e di cui Natalia aveva curato la sceneggiatura. Dato il rientro in Russia della Makarova, il Kirov annuncia che questa si sarebbe esibita il 1 febbraio 1989 durante una serata di balletto.
Il sogno di Natalia si realizza. Così conclude la sua carriera dove l’aveva iniziata.
Dopo il ritiro dalle scene continuò a lavorare nel mondo del balletto, allestendo balletti come La Bayadere, Paquita, Il Lago dei cigni, Giselle e La bella addormentata.
Per saperne di più:
- Natalia Makarova, La danza la mia vita, Gremese editore, 2016
No, non mi stancherò mai di danzare il classico. Perché, come tutti, cambio costantemente, "muoio e rinasco a nuova vita" e insieme a me cambiano le mie Giselle, Odette-Odile e Aurora. Ogni volta vi apporto qualcosa di nuovo nelle sfumature o nell'interpretazione, che dipendono dalla maturità umana raggiunta e dallo stato d'animo prima dello spettacolo.
Natalia Makarova
In copertina: Copertina del libro, La danza la mia vita, Natalia Makarova, Gremese editore
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