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Teatro della Concordia di Vibio, la platea vista dal palcoscenico

Il teatro all’italiana più piccolo del mondo

Con soli 99 posti e una superficie di 200 metri quadri, il Teatro della Concordia di Vibio è il teatro all'italiana più piccolo del mondo. Inaugurato nel 1809, ha rischiato di andare distrutto. Ancora oggi è possibile vedere la struttura lignea e gli affreschi originali degli Agretti.

Nascosto nel piccolo borgo di Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia, si trova il Teatro della Concordia. Unico esempio in miniatura di teatro settecentesco in stile goldoniano, con i suoi 99 posti è definito “il più piccolo del mondo”.

Teatro della Concordia a Vibio

Palco e platea del Teatro della Concordia
Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio

Monte Castello di Vibio è un borgo che si trova a pochi chilometri da Perugia. Durante l’occupazione Napoleonica, alla fine del ‘700, venne nominato capocantone, titolo che veniva attribuito a quei luoghi dall’importante posizione strategica. In seguito all’importante nomina, nove eminenti cittadini di Monte Castello di Vibio decisero di costruire un teatro, per aumentare il prestigio del borgo. Il teatro doveva essere piccolo, perché come lasciarono scritto le nove famiglie che lo vollero costruire, “la civiltà non si misura a metri quadri e cubatura”. Purtroppo i nomi dei progettisti e dei costruttori sono andati persi.

Le nove famiglie vollero un teatro “fatto a loro misura”, per questo i due ordini dei palchetti sono distribuiti su nove colonne. Nessuno era proprietario di un palco specifico, bensì in nome della Concordia, stabilirono di scambiarsi i palchetti a rotazione, in modo che tutti potessero godere della visione dai palchi centrali.

Il Teatro della Concordia venne inaugurato nel 1808. Il suo nome vuole richiamare gli ideali della rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fratellanza e alla concordia trai popoli.

Il teatro all'italiana nel '900

Non sappiamo molto di come il teatro è stato utilizzato fino all’inizio del 1900. Nel 1911 un impianto elettrico sostituì le candele e le lampade a petrolio. Dal 1912 si tennero la commedia in tre atti “Le mosche bianche” numerose farse e rappresentazioni di grande successo come “La nemica”, “Addio Giovinezza”, “Tontolini e Somarelli”, che registrò un numero impressionante di repliche.

Nel 1942 il teatro ospitò una delle più grandi interpreti del repertorio verdiano, il grande soprano Antonietta Stella. Anche una giovanissima Gina Lollobrigida si esibì sul palco della Concordia. Nel 1945 interpretò Corina nella commedia di Scarpetta “Santarellina”.

L’ 8 aprile 1951 quaranta attori locali misero in scena “La passione di Nostro Signore”, lo spettacolo riscosse un meritato successo, ma dopo quella rappresentazione il teatro chiuse i battenti per inagibilità. Rimase chiuso per oltre quarant’anni.

Il restauro del teatro più piccolo del mondo

Nel 1976 il Sindaco Vittorio Antonini effettuò, in seguito al crollo di una parte del tetto, un sopralluogo all’interno della struttura. Rendendosi conto delle gravi condizioni in cui si trovava il Teatro decise di effettuare un intervento d’urgenza. In quel momento le casse comunali non erano in grado di sostenere le spese di un restauro, ma Antonini ebbe l’idea di promuovere una sottoscrizione locale.

Grazie a questa sottoscrizione fu possibile effettuare un intervento sul tetto al fine di proteggere e salvare ciò che era rimasto dell’edificio, degli arredi e delle decorazioni. I cittadini e le imprese locali impedirono la definitiva rovina della struttura.

Successivamente la Regione provvide ad un completo restauro grazie ad un finanziamento della Comunità Economica Europea. Nel 1993, dopo sette anni di lavori, l’opera di restauro venne terminata. Fortunatamente è stato possibile mantenere la stessa struttura lignea originale che sorreggeva i palchetti, inoltre i dipinti originali sono stati completamente restaurati.

Il 21 settembre 1993 il teatro riaprì con un concerto dell’Orchestra di Tirana, che per la prima volta si esibì in Italia. Nel settembre 2002 Poste Italiane ha celebrato questo teatro con un francobollo.

La struttura del Teatro della Concordia

sala e palcoscenico del Teatro della Concordia Vibio
La sala e il palcoscenico del Teatro della Concordia

L’intero teatro si sviluppa su una superficie di meno di 200 metri quadri, la sala occupa un’area di 68 m², la scena 50 m² e l’atrio 29 m². La struttura è costituita interamente da legno quercino e roverella. Il teatro ha una capienza di 99 posti: 62 posti si trovano su due ordini di palchi, che in origine erano di proprietà delle famiglie, altri 37 posti sono poltroncine che si trovano in platea.

La struttura dei palchi è completamente in legno e questo gli conferisce un’ottima sonorità acustica, tanto che oggi viene utilizzato come sala di registrazione.

Il teatro presenta i 3 elementi che Goldoni riteneva imprescindibili per un teatro:

  • i palchi in legno
  • una pianta a campana
  • il plafone costruito secondo la tecnica del camorcanna con volte leggere e non strutturali.

Inoltre sono presenti due camerini, una sala riunioni, un foyer ed una sala espositiva.

Gli affreschi del teatro

Gli affreschi all’interno del teatro sono di grande interesse e pregio e sono stati realizzati in due epoche diverse.
Il primo ad affrescare il teatro fu Cesare Agretti, che nella prima metà del 1800, eseguì le decorazioni dei palchetti sui quali mise i nomi degli scrittori e commediografi del tempo, come Goldoni, Del Testa, Giocosa, Marenco, Cicconi.

Nella decorazione che si trova nel palchetto centrale sono raffigurate due mani che si stringono in segno di concordia. Cesare Agretti dipinse anche le colonne lignee in finto marmo venato e il fondale dipinto nel quale si vede Monte Castello sullo sfondo ed un bosco di querce in primo piano.
Agretti dipinse anche l’orologio che si trova sopra il proscenio, che segna le 20:30, all’epoca l’orario di inizio degli spettacoli.

dettaglio plafone affrescato - Teatro della Concordia Vibio
Plafone Teatro della Concordia

Fu il quattordicenne Luigi Agretti, figlio di Cesare, a completare gli affreschi nel 1892 in soli due mesi. Egli decorò il plafone nel quale raffigurò le figlie delle ore che si rincorrono attorno al rosone centrale. Il giovane Agretti affrescò anche i quattro palchetti di proscenio, le due lunette laterali ed il foyer. Inoltre decorò il soffitto nel quale è raffigurato un finto telo che copre l’intero perimetro. Al centro si trova lo stemma di Monte Castello di Vibio sorretto da tre putti.

Curiosità sul teatro della Concordia

Nel settembre 1997, a pochi anni dalla riapertura, il Teatro della Concordia è gemellato con il Teatro Farnese di Parma. Apparentemente diversi, ma uniti nell’intento e nello spirito il teatro più piccolo del mondo con 99 posti e il teatro più grande del mondo con 4.000 posti hanno deciso di gemellarsi affermando che:

"Nell’approssimarsi del Terzo Millennio si gemellano nella consapevolezza che l’arte coinvolgerà sempre più positivamente le coscienze dei popoli!"

All’interno del teatro si trova il libro dei visitatori, nel quale sono conservate le frasi lasciate dagli avventori, tra cui quella del premio nobel di Rita Levi Montalcini:

"Con la più viva ammirazione al teatro più piccolo e più bello del mondo!"

In copertina: Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio © Culturawiki

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