
Il mago di Oz, 9 curiosità che non conosci
Noemi Sammarco
Tutti conosciamo la storia de Il mago di Oz. Dorothy Gale e il suo cagnolino Totò vivono in una fattoria nel Kansas. Quando, durante un tornado, si nascondono nella camera di Dorothy e vengono magicamente trasportati nel mondo di Oz. La casa, con Dorothy e Totò all’interno, nell’atterrare nel magico mondo dei Mastichini, schiaccia e uccide la Malvagia Strega dell’Est. Così Glinda, la Buona Strega nel Nord viene a complimentarsi con Dorothy per avere sconfitto la strega malvagia e le dona le scarpette magiche della strega defunta.
Proprio a questo punto comincia la meravigliosa avventura in compagnia di uno spaventapasseri, un leone e un uomo di latta. Dorothy vorrebbe ritornare in Kansas dagli zii e una strega le consiglia di andare a chiedere aiuto al Mago di Oz, l’unico in grado di risolvere la sua situazione.
Per trovare il Mago sarà sufficiente percorrere la strada di mattoni gialli, fino alla Città di Smeraldo. La Buona Strega bacia Dorothy sulla fronte, dicendole che grazie a quel bacio nessuno potrà farle del male. Lo spaventapasseri vorrebbe richiedere un cervello, l’uomo di latta un cuore e il leone codardo vorrebbe richiedere il coraggio.
Molte sono le avventure che i viaggiatori affrontano nel magico mondo di Oz, finché Dorothy scopre di avere sempre posseduto gli strumenti per tornare a casa. Perché le scarpette che le ha regalato Glinda possono portarla ovunque. Dopo un saluto accorato ai suoi compagni di viaggio Dorothy, batte per tre volte uno contro l’altro i tacchi delle scarpette e torna finalmente a casa nel Kansas.
Ma scopriamo insieme le 9 curiosità che si nascondono dietro Il mago di Oz.

1- Il mago di Oz, il libro, il musical e il balletto
Il Mago di Oz, viene scritto da L. Frank Baum e illustrato da W.W. Denslow. Pubblicato per la prima volta dalla George M. Hill Company a Chicago, il 17 maggio 1900, ha da subito un grande successo e viene tradotto in più di 50 lingue.
Il primo adattamento del romanzo fu The Wizard of Oz, un musical curato dagli stessi Baum e Denslow, con musiche di Paul Tietjens. The Wizard of Oz andò in scena a Chicago nel 1902 e a New York l’anno successivo, diventando un grande successo di Broadway. Successivamente il testo fu rimaneggiato da Baum per crearne una versione più orientata ad un pubblico adulto, con numerosi riferimenti politici.
Dopo questi primi adattamenti ce ne furono molti, tra cui il più famoso film del 1939 Il Mago di Oz, diretto da Victor Fleming. In cui Dorothy Gale è interpretata da Judy Garland. Tra i grandi successi la canzone Over the Rainbow, è passata alla storia.
Il musical Il mago di Oz venne ripresentato nel 2011 al London Palladium con Danielle Hope nei panni di Dorothy. Lo spettacolo da allora è stato eseguito a Toronto e in un tour in Nord America e Australia.
Nel 2013, KAOS Balletto di Firenze ha portato in scena uno spettacolo in atto unico ispirato a Il mago di Oz. La coreografia è di Roberto Sartori e la musica del duo Kousagi Project. La scenografia, parte integrante dello spettacolo, si compone di forme geometriche sulle quali si realizzano proiezioni di videomapping.
Nella stagione 2018-2019 il Kansas City Ballet ha rappresentato la prima mondiale del balletto Il mago di Oz, con coreografia di Septime Webre. Questo lavoro è stato una collaborazione congiunta tra il KCB, il Colorado Ballet e il Royal Winnipeg Ballet.

2 - L'eroina coraggiosa ne Il Mago di Oz
Il libro de Il Mago di Oz fu innovativo sotto molti aspetti. Era il primo romanzo americano per ragazzi di genere fantastico. Fino a quel momento gli scrittori avevano preferito scrivere storie realistiche. L’elemento più innovativo fu quello di creare un’eroina coraggiosa come Dorothy, sempre a caccia di avventure. Queste di solito erano riservate ai maschi, mentre alle bambine spettava rimanere a casa, imparare a cucinare o a cucire. Solitamente le protagoniste dei romanzi sognavano di avere una grande famiglia, non di intraprendere magiche avventure.
Invece Dorothy non ha intenzione di svolgere i lavori di casa: nel mondo di Oz compie grandi imprese, viaggia e fa amicizia con strane creature.
Nel corso degli anni sono molte le attrici che hanno prestato il loro volto a Dorothy Gale. La più famosa è sicuramente Judy Garland, che interpretò Dorothy nel film del 1939. Ma la prima attrice ad interpretare Dorothy è stata, nel 1903, Anna Laughlin, attrice teatrale e cinematografica americana. Nel 1978 è stata Diana Ross a vestire i panni di Dorothy nel film I’m Magic (The Wiz) e Michael Jackson interpretava lo Spaventapasseri.

3 - Tanti registi per un film Il Mago di Oz
Curiosamente il film Il mago di Oz ebbe 5 registi. Il primo registra ad essere incaricato fu Richard Thorpe. Girò diverse settimane di materiale, ma nessuna delle sue scene appare nel film. La produzione ritenne il suo lavoro insoddisfacente e nominò George Cukor. Quest’ultimo non filmò nessuna scena, ma modificò il trucco di Judy Garland, che inizialmente avrebbe dovuto indossare una parrucca bionda ed avere un pesante trucco ad imitare le fattezze di una bambola.
Il terzo regista ad essere incaricato fu Victor Fleming, che ha filmato la maggior parte del film, fino a quando non iniziò le riprese di un altro classico: Via col vento. Da quel momento la regia passò a King Vidor che si dedicò alle sequenze rimanenti. In particolare alle parti in bianco e nero del film, tra cui la tempesta e la scena in cui viene cantata Over the Rainbow. Infine anche il produttore Mervyn LeRoy ha diretto alcune scene di transizione. Nonostante tutto l’unico regista accreditato fu Victor Fleming.

4 - Lo scrittore de Il mago di Oz era un razzista?
Lo scrittore e sceneggiatore americano Lyman Frank Baum nasceva a Chittenango, New York, il 15 maggio 1856. Raggiunse l’apice della sua fama grazie ai 14 libri della serie Il mago di Oz. Difficile immaginare che, dietro lo scrittore di uno dei più famosi libri di letteratura per ragazzi, ci sia un razzista. Ma circa 10 anni prima della pubblicazione de Il mago di Oz, durante gli eventi che condussero al Massacro di Wounded Knee, Baum scrisse un editoriale razzista per il Saturday Pioneer. Nel suo editoriale definì “cani piagnucolosi” i nativi americani, auspicando che fossero sterminati. Dopo il massacro, Baum scrisse un secondo editoriale, in cui criticò il governo degli Stati Uniti per essere stato troppo blando. Lo scrittore de Il mago di Oz insisteva che i nativi dovessero essere “spazzati via dalla faccia della Terra”.
Le idee politiche di Baum invadono, con sorpresa, anche Il mago di Oz. Il riferimento più eclatante riguarda gli afroamericani, nell’opera trasformati in terribili scimmie alate.
Paradossalmente, con l’avvento della versione cinematografica del 1939, Il Mago di Oz divenne una sorta di simbolo della comunità omosessuale. Infatti, l’espressione “amico di Dorothy” iniziò ad essere usata dalla comunità omosessuale, per indicarne i suoi appartenenti. La stessa Judy Garland, che era molto vicina alla suddetta comunità, è considerata un’icona gay.

5 - Cosa si nasconde dietro i costumi?
Sono diversi gli aneddoti che si nascondono dietro i costumi del musical Il mago di Oz del 1939.
Judy Garland, che all’epoca delle riprese aveva 17 anni, doveva interpretare una bambina di soli 12 anni. Così, gli sceneggiatori e i costumisti decisero di farle indossare un corsetto per nascondere le sue curve.
Un collezionista spese 1,46 milioni di euro per comprare ad un’asta il vestito di Dorothy. Nella stessa asta fu acquistato anche un vestito di Marylin Monroe, che però venne pagato molto meno, solamente 398 mila euro.
Nel libro, le magiche scarpette di Dorothy sono color argento. Poiché il film venne girato usando il Technicolor 4 si scelse di far diventare le scarpette di Dorothy color rubino. Per lo stesso motivo, la pelle della strega venne cambiata da bianca a verde, per conferirle un’ulteriore caratteristica visiva. Le scarpette erano opera del celebre costumista Adrian, che utilizzò 2.300 paillettes rosso vivo. Le scarpe che Dorothy doveva indossare erano fashion, ma dolorose. Infatti, quando i piedi della Garland non erano inquadrati, l’attrice utilizzava delle comode pantofole. Furono realizzati 7 modelli delle scarpette rosse di Dorothy, tutti finiti in collezioni private. Dal 1979, in una teca dello Smithsonian Museum di Washington, è presente l’ultimo paio di scarpette, restaurate nel 2016 grazie ad una raccolta fondi da 300 mila dollari.
Il costume del Leone era fatto di vera pelle di leone e pesava 45 chili. Il peso costrinse l’attore Lahr a recitare sudando costantemente. E il vestito finì per essere odiato da tutti, a causa del cattivo odore che emanava. Nonostante due addetti, ogni giorno, avessero il duro compito di lavarlo ed asciugarlo.

6 - Incidenti sul set
Durante le riprese del musical furono diversi gli incidenti che colpirono gli attori.
Inizialmente l’Uomo di Latta doveva essere interpretato da Buddy Ebsen. Che però venne ricoverato a causa di un’intossicazione data della polvere d’alluminio, che gli veniva applicata sul viso. Il suo posto venne scritturato da Jack Haley.
Ray Boger, lo Spaventapasseri, era costretto ad indossare un costume di paglia rigida, unito ad una maschera di gomma. Ma a causa delle luci di scena, sul set la temperatura sfiorava i 40 gradi. Motivo per cui, la stretta maschera dello Spaventapasseri divenne soffocante e gli lasciò dei segni sul suo volto per diverse settimane, anche dopo le riprese.
Ad essere coinvolta in un grave incidente fu anche Margaret Hamilton, la Perfida Strega dell’Ovest. Nella scena in cui, dopo aver scoperto che la sorella, la Strega dell’Est, era stata uccisa, scompariva dal set in un tripudio di fumo e fiamme. Ma una macchina del fumo ebbe un guasto e la povera Margaret fu costretta a lasciare urgentemente il set a causa di ustioni di secondo e terzo grado, provocate da frammenti incandescenti che le colpirono il viso e le mani. Il tutto fu aggravato dalla tossicità del trucco, che aveva un’alta percentuale di ossido di rame e che poteva causare danni irreparabili alla pelle.
Anche il povero Totò, che in realtà era una cagnolina di nome Terry, subì un piccolo infortunio. Si fece molto male ad una zampetta durante le riprese, quando per errore un membro della troupe la calpestò. Per alcuni giorni furono costretti ad usare un sostituto.

7 - L'inquietante mistero del mastichino
Sul set de Il mago di Oz è nata anche un’inquietante leggenda metropolitana. Secondo cui uno degli attori che interpretava un mastichino, in seguito ad un licenziamento in tronco, decise di suicidarsi. Impiccandosi su una delle scenografie del set. Nella scena in cui Dorothy, lo Spaventapasseri e il Leone Codardo si dirigono a tempo di musica sul sentiero di mattoni gialli, verso la Città di Smeraldo, diversi video mostrano una figura inquietante che sembra penzolare tra gli alberi sullo sfondo.
La voce venne smentita dopo il restauro del film. Infatti, sembrerebbe che l’inquietante figura sia un grosso uccello che muovendosi apre le ali. Tuttavia c’è chi sostiene che l’uccello sia stato sovrapposto all’immagine originale, per nascondere la sagoma del mastichino impiccato.
8 - Il libro è più violento del film
Nel realizzare la trasposizione cinematografica, lo sceneggiatore Noel Langley apportò diversi cambiamenti rispetto al libro. Il romanzo di Baum, infatti, presentava dettagli più macabri e violenti, che se riportati nel film avrebbero rischiato di infastidire il target di pubblico che lo studios aveva in mente.
Nel libro, durante lo scontro tra Dorothy e i suoi compagni contro i servi della strega, questi ultimi vengono uccisi. Mentre nel film vengono semplicemente scacciati. Un altro episodio edulcorato è quello che vede la morte della strega dell’Ovest. Nel romanzo Dorothy colpisce intenzionalmente la strega dell’Ovest con dell’acqua, uccidendola, mentre nel film ciò avviene solo per sbaglio. Lo stesso Mago di Oz ha richieste ben diverse tra le due opere. Nel film aspira a possedere la scopa della strega, mentre nel libro vuole soltanto saperla morta. Quindi, il mondo di Oz, viene rappresentato molto più colorito e gioioso di quanto invece non venga descritto nel romanzo.

9 - Al botteghino fu un flop
Per realizzare il film Il mago di Oz, la Metro-Goldwyn-Mayer sborsò la straordinaria cifra di 2,8 milioni di dollari. E per ottenere i diritti del romanzo, pagò L. Frank Baum 75.000 dollari. Cifre che oggi non fanno molto effetto, ma che per l’epoca erano spropositate.
Il mago di Oz apparve nelle sale cinematografiche nel 1939, nel bel mezzo della Grande Depressione. Andare al cinema, in quel periodo, era un lusso inimmaginabile per molte famiglie. Inizialmente il film non ebbe successo, recuperando a malapena il suo budget. Iniziò a generare un profitto solamente dopo che sbarcò anche in teatro e poi a Broadway. Dal 1956, quando fu proiettato per la prima volta in televisione, il film divenne enormemente popolare.
Wicked è l’ultimo spettacolo che nel 2003 ha debuttato a Broadway. Questo musical rivisita il meraviglioso mondo di Oz, partendo dal punto di vista delle streghe. C’è la povera, intelligente e verde Elphaba, meglio conosciuta come la Malvagia Strega del’Ovest; la sua obbediente e disabile sorella Nessarose, in seguito la Malvagia Strega dell’Est dalla quale Dorothy erediterà le scarpette di Cristallo; e Galinda, poi Glinda, la Strega Buona del Nord.
Lo spettacolo ha ottenuto un successo immediato, vincendo tre Tony Awards e sei Drama Desk Awards. Il New York Times l’ha definito “il musical più importante del decennio”. Il pubblico lo ha adorato.
Il grande e potente Oz è invece il film di Sam Raimi del 2013, con James Franco, Rachel Weisz, Michelle Williams e Mena Suvari. Il regista ricrea la storia delle origini del Mago di Oz. Che qui è un prestigiatore da quattro soldi, donnaiolo e truffatore, che durante una tempesta si ritrova magicamente nel regno di Oz.
E voi avete mai visto Il mago di Oz? Conoscevate queste curiosità? Scrivetecelo nei commenti!

Da qualche parte, oltre l’arcobaleno, il cielo è azzurro e i sogni impossibili diventano realtà.
Over the rainbow
In copertina: The Wizard of Oz, The Embassy Theatre, Indiana, 2019
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