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Folies Bergère, tra dive del music-hall e varietà

Il teatro Les Folies Bergère vanta più di 150 anni di storia. Famoso per i suoi spettacoli di varietà, operette e balletti, ha ospitato sul suo palco artisti come Loïe Fuller e Josephine Baker.

Musica, poeti, attori, ballerine, paillettes… tutto questo è la Belle Époque, quell’irripetibile periodo in cui Parigi fu la protagonista delle scene mondiali. Nei caffè e nei teatri parigini si riunivano, dipingevano e discutevano i più grandi artisti europei. Luoghi mitici come le Folies Bergère, il Moulin Rouge e il Bal Bullier fecero da sfondo alla vita dei più noti geni dell’epoca. 

Ed è all’inizio di questa effervescente atmosfera che, il 2 maggio 1869, in rue Richer al 32, all’interno del IX arrondissement, LesFolies Bergère – allora Folies Trevise dal nome della strada vicina – venne inaugurato. Il nuovo nome fu dato al teatro, il 13 settembre 1872, poiché la denominazione Trévise urtava la sensibilità dell’omonima famiglia, che non voleva vedere il proprio nome accostato a quello di un music-hall. Questa volta il nome scelto, Bergère, era quello di un’altra strada sempre nei pressi dello stabile.

Il teatro venne progettato dall’architetto Plumeret che, per far spazio al nuovo edificio, dovette abbattere un grande magazzino. Ma la nascita del teatro si deve all’interessamento di Madame Cornelie. Un’attrice socia della Comédie Française, il Teatro di Stato francese. Grazie alle sue conoscenze con i vertici della municipalità, Madame Cornelie riuscì ad evitare le restrizioni che affliggevano i nuovi teatri. Aiutando finalmente il varietà a prendere il largo nella Parigi del tempo. 

Facciata Folies Bergère
Facciata delle Folies Bergère

Folies Bergère, un caffè concerto

Quando Les Folies Bergère venne inaugurato, la scena parigina era dominata dalla Comédie Française. Era molto difficile proporre qualcosa di diverso senza incorrere in sanzioni e chiusure. Les Folies Bergère nacque quindi come teatro di varietà, prendendo ispirazione dai cafés-chantants (caffè-concerto), locali molto diffusi nella Parigi di fine Ottocento. Questi luoghi davano la possibilità al pubblico di assistere alle rappresentazioni teatrali, mentre si mangiava e si beveva. 

Nei cafés-chantants, gli spettatori potevano ascoltare un brano di opera lirica, canzoni o canzonette e brevi recitazioni drammatiche. Tali caffè si diffusero molto velocemente in tutta la Francia e divennero il luogo simbolo del divertimento altoborghese.

In realtà, i primi caffè concerto nacquero nel XVIII secolo, ma ebbero vita breve durante la rivoluzione francese e il periodo napoleonico. Quando alla fine dell’Ottocento, in Francia, s’instaurò un regime più democratico, che concedeva maggiori libertà, i cafés-chantants tornarono a proliferare. Qui si riunivano artisti, intellettuali e aristocratici, che amavano il teatro e la musica. 

Grand Foyer
Grand foyer delle Folies Bergère, parte del Pavillon Opéra Grand Boulevards

Il periodo d’oro delle Folies Bergère

In concomitanza con il cambio del nome, iniziò il periodo d’oro delle Folies Bergère. Nella sala del teatro si alternavano dibattiti politici e riunioni, ma soprattutto balletti, operette, spettacoli di varietà, pantomime vaudeville.  

Les Folies Bergère era frequentato dagli artisti parigini più famosi. Per esempio, Toulouse Lautrec amava assistere agli spettacoli d’illusionismo, all’incantatrice di serpenti Nala Damajanti e alla famosa danzatrice Loïe Fuller. Marcel Proust citò il teatro nel suo Alla ricerca del tempo perduto. Édouard Manet, invece, scelse questo locale come soggetto del suo ultimo quadro.

Inoltre, molti sono gli artisti che si esibirono sul palcoscenico delle Folies Bergère. Come La Bella Otero, ballerina, attrice e cortigiana spagnola, che conquistò il pubblico con la sua sensualità e le sue danze gitane. Anche l’attore Maurice Chevalier iniziò la sua carriera di cantante proprio qui, insieme a Mistinguett

Ma l’artista più importante di tutti fu certamente Hélène Martini, l’Imperatrice delle notti parigine. Nata in Polonia nel 1924 e scampata alle persecuzioni naziste, a Parigi divenne una modella e in seguito – grazie ad una vincita al lotto – la proprietaria di 17 locali, tra cui Les Folies Bergère.

Locandina Folies Bergère
Locandina con lo spettacolo di Hélène Martini alle Folies Bergère

Il bar delle Folies Bergère di Édouard Manet

Tra gli habitué delle Folies Bergère c’era Édouard Manet. Non a caso, Il bar delle Folies Bergère è l’ultimo quadro realizzato dal pittore e può essere considerato il suo testamento artistico e spirituale. 

La protagonista del quadro è la barista e prostituta Suzon, che prestava servizio alle Folies Bergère. In realtà, il pittore non realizzò questo quadro all’interno del locale, ma nel suo studio, chiamando Suzon a posare per lui. Guardano l’immagine, attraverso lo specchio, alle spalle della ragazza, si vede riflesso il pubblico del music-hall.

Il bar delle Folies Bergère, Edouard Manet
Édouard Manet, Il bar delle Folies Bergère (1882), Courtauld Gallery, Londra

Nala Damajanti, l'incantatrice delle Folies

Nala Damajanti fu una famosa incantatrice di serpenti, che si esibì alle Folies Bergère. Sembra che il suo vero nome fosse Emilie Poupon e lavorasse come governante, quando s’innamorò di un acrobata del circo, che le insegnò l’arte d’incantare i serpenti. Inizialmente, Nala si unì alla compagnia circense di Barnum poi, il 18 febbraio 1887, debuttò alle Folies Bergère, esibendosi con serpenti, boa, pitoni e anaconde, arrivando a baciarli sulla fronte.

Nala Damajanti
Locandina dello spettacolo di Nala Damajanti, 1890 circa

Loïe Fuller tra stoffe e illuminotecnica

Loïe Fuller, nome d’arte di Marie-Louise Fuller, venne scritturata nel 1892 alle Folies Bergère. Era una delle pioniere della nuova danza, insieme ad Isadora Duncan e Ruth St. Denis. Loïe Fuller concepì uno spettacolo, basato sui movimenti delle stoffe e sulle complesse fonti di luci colorate. Divenne famosa danzando la skirt dance (danza della gonna), creata con varie gonne sovrapposte, confezionate con molti metri di tessuto. 

Tra i suoi lavori c’è Salomé, spettacolo costituito da diverse danze, tra cui la famosa Danse du feu, eseguita su musica di Wagner. Per questa danza, Loïe brevettò una spessa piattaforma di vetro, inserita tra le tavole del palcoscenico, che serviva per riflettere l’illuminazione dal basso e per conferire l’impressione che il costume fosse infuocato. Sicuramente Loïe Fuller fu una grande innovatrice sotto un punto di vista illuminotecnico. Ma realizzò anche un film per il cinema e, divenne così famosa che, la sua immagine servì d’ispirazione per la realizzazione di alcuni oggetti di uso quotidiano, come vasi, lampade e boccette di profumo.

Loie Fuller locandina delle Folies Bergère

La Bella Otero

La Bella Otero, pseudonimo di Agustina Carolina del Carmen Otero Iglesias, nacque in una famiglia molto povera in Galizia, nel 1868. A soli 14 anni, andò a lavorare a Lisbona come cantante e ballerina. Ben presto, la sua fama la condusse a Barcellona, dove venne in contatto con artisti e personaggi altolocati. Tra cui Antoni Gaudí, che le dedicherà diversi ritratti e con il quale ebbe un rapporto molto intimo.

La fama della Bella Otero continuò a crescere, tantoché decise di trasferirsi a Parigi e frequentare una scuola di danza. La tecnica era comunque scarsa, ma era il suo ballo istintivo e provocante ad entusiasmare il pubblico, principalmente maschile.

Motivo che la portò ben presto a diventare una stella delle Folies Bergère. Riuscendo a conquistare principi, imperatori, banchieri e finanzieri, ai quali concedeva le sue notti d’amore, riceveva in cambio gioielli e denaro. Tra i suoi amanti figurano i nomi d’importanti uomini dell’epoca: il Kaiser Guglielmo II, Re Edoardo VII d’Inghilterra, Leopoldo del Belgio, lo Zar Nicola di Russia, Alberto I di Monaco, il Duca di Westminster. Grazie al suo lavoro e agli ingenti regali dei suoi amanti, ammassò una fortuna pari a oltre 600 milioni di euro odierni. Che tuttavia sperperò al Casinò di Monte Carlo, giocando d’azzardo e morendo, all’età di 96 anni, poverissima.

Locandina della Bella Otero alle Folies Bergère
Locandina della Bella Otero alle Folies Bergère

Maurice Chevalier e Mistinguett

Maurice Chevalier fu un attore e cantante francese, celebre interprete dei musical anni Venti e Trenta. Dopo la Prima Guerra Mondiale, venne scoperto dall’attrice Jeanne Bourgeois, conosciuta come Mistinguett. I due diventarono partner artistici ed ebbero anche una relazione decennale. Nel 1909, esordì alle Folies Bergère e divenne famoso interpretando il personaggio di un dandy frivolo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la sua popolarità diminuì. Ma tornò al successo negli anni Sessanta con un nuovo genere: il twist. 

Mistinguett, attrice e cantante francese, iniziò cantando ballate popolari, mentre vendeva i suoi fiori davanti ai ristoranti. Nel 1895, debuttò al Casino de Paris, alle Folies Bergère e al Moulin Rouge. In breve tempo, divenne una delle più importanti artiste parigine. 

Nel 1919, le sue gambe vennero assicurate per l’enorme cifra di 500.000 franchi. Non solo questo fu lo scandalo: al centro dei pettegolezzi c’era anche la sua relazione con Maurice Chevalier, che aveva tredici anni in meno di lei. 

Foto dell'attrice Mistinguett
Foto dell'attrice Mistinguett

Josephine Baker

Josephine Baker, danzatrice statunitense, fu la prima star di colore di Parigi. Qui giunse nel 1925, con la Revue Nègre, ballando in topless. Il pubblicò, ovviamente, non la dimenticò. Le sue mise furono sempre all’avanguardia, così come il suo charleston e altre estrosità, tipo la serie di animali esotici che portava in giro con lei. 

Ebbe numerosi mariti e amanti. Adotto 12 bambini provenienti da paesi e religioni differenti, per dimostrare che una pacifica convivenza tra i popoli era possibile. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fece parte del controspionaggio francese e aiutò la Resistenza. Negli anni Sessanta, lottò per i diritti civili, partecipando alla marcia su Washington, organizzata da Martin Luther King. 

Josephine Baker
Josephine Baker alle Folies Bergère

Lisette Malidor, un' altra diva delle Folies Bergère

Un’altra diva che ha fatto la storia delle Folies Bergère è Lisette Malidor. Nata nell’isola della Martinica, il 14 maggio 1944, si trasferisce a Parigi lavorando come parrucchiera e cassiera nel Casino. Dove viene notata dal coreografo Roland Petit, che le offre un’audizione. 

Nel 1973, le viene affidato il ruolo di meneuse de revue in Zizi je t’aime!, spettacolo creato con la ballerina Zizi Jeanmaire. La fama è immediata, i giornali la soprannominano “la nuova Josephine Baker”. Prosegue la sua carriera al Moulin Rouge (1976-1979) e alle Folies Bergère (1983-1985). Più tardi si dedica al cinema e al teatro. Nel 2019, ha recitato nel film Mon frère – Tutto per mio fratello, distribuito da Netflix. 

Lisette Malidor
Lisette Malidor in camerino

Le Folies Bergère oggi

Les Folies Bergère è riuscito a sopravvive al passare degli anni e alle mode. Se la maggior parte degli altri cafés-chantants hanno chiuso o si sono trasformati in cinema, Les Folies Bergère si è trasformato in un teatro che offre musical, commedie leggere, one man show, concerti e gospel.

Nel 2018, Les Folies Bergère ha presentato un musical sulla vita di Jean-Paul Gaultier: Fashion Freak Show.

Invece, tra gli spettacoli in cartellone per il 2021 compaiono i Momix con Alice, Down the Rabbit Hole.

Quindi, tappa obbligata a Parigi: Les Folies Bergère!

Locandina spettacolo Alice
Locandina dello spettacolo dei Momix, in cartellone alle Folies Bergère nel 2021

In copertina: Cast di Fashion Freak Show con Jean-Paul Gaultier, in scena alle Folies Bergère, 2018

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