
Auditorium Theatre, un teatro per tutti
Noemi Sammarco
Questa è la storia dell’ Auditorium Theatre.
Nel 1885 l’uomo d’affari e mecenate Ferdinand Peck convinse un gruppo d’investitori ad unirsi a lui nel sovvenzionare la costruzione di un nuovo teatro.

La nuova costruzione doveva essere in grado di competere con il Metropolitan Opera House di New York City. Ma soprattutto doveva rendere l’opera e le arti accessibili a persone di ogni fascia di reddito.
L’Auditorium Theatre fu quindi concepito come una struttura multiuso che includeva un hotel di lusso da 400 camere e 130 uffici. Lo scopo era fare in modo che i proventi di quegli spazi finanziassero le esibizioni, mantenendo i prezzi dei biglietti accessibili a tutti. Inoltre, ogni posto avrebbe avuto una buona acustica, a differenza dei tradizionali teatri dell’opera europei dove i posti a sedere costosi avevano un’acustica migliore. Quando venne terminato l’Auditorium Theatre, costato 3,2 milioni di dollari, circa 77 milioni di dollari odierni, era l’edificio più costoso di Chicago.

Il progetto dell'Auditorium Theatre
Dankmar Adler e Louis Sullivan ebbero l’incarico di dare vita all’Auditorium Theatre.
Grazie all’innovazione acustica e ingegneristica di Adler e alla genialità architettonica di Sullivan, l’Auditorium Theatre divenne uno dei teatri più all’avanguardia del tempo.
Il giovane architetto Frank Lloyd Wright fu assunto come disegnatore.
Il 5 ottobre 1887 il presidente Grover Cleveland pose la prima pietra per la costruzione dell’Auditorium Theatre. Anche se l’anno successivo l’edificio non era ancora completamente terminato, al suo interno si tenne la Convention Nazionale Repubblicana. E una volta completato, l’Auditorium Theatre fu di fatto l’edificio più alto della città e il più grande degli Stati Uniti. Fornito di moderne tecnologie per l’epoca, come l’illuminazione elettrica e l’aria condizionata, fu il primo edificio multiuso mai progettato.
Dal 17 aprile 1970 l’Auditorium Theatre fa parte del Registro Nazionale dei Luoghi Storici Americani.
La Grande depressione e la Seconda Guerra mondiale

Con lo scoppiare della Grande Depressione in America gli introiti degli uffici e dell’hotel non furono più sufficienti per mantenere l’Auditorium Theatre. Il teatro fu costretto a chiudere.
Nel 1941 la città di Chicago acquistò l’intero edificio dell’Auditorium e lo trasformò in un centro militare. Durante la guerra furono ospitati e nutriti circa 2,2 milioni di soldati. E nel teatro venivano organizzati spettacoli per intrattenere le truppe e fu anche costruita una pista da bowling.
La ristrutturazione dell’Auditorium Theatre
Nel 1945 l’intero edificio era ormai deteriorato e aveva subito ingenti danni alle decorazioni. Per questo, rischiò addirittura di essere demolito, ma fortunatamente lo Stato, ritenne troppo costosi i lavori. Per scongiurare definitivamente il rischio della demolizione, la Roosevelt University acquistò l’edificio.
Però l’Università non aveva i fondi per poter ristrutturare l’Auditorium Theatre, così nel 1963 fondò Auditorium Theatre Council per raccogliere fondi per la ristrutturazione, che alla fine costò 3 milioni di dollari.
L’architetto Harry Weese si occupò del restauro.
Nel 1967 il teatro venne riaperto: l’inaugurazione fu la notte di Halloween con un’esibizione del Sogno di una notte di mezza estate del New York City Ballet.

La grandi esibizioni all'Auditorium Theatre
Tanti sono stati i grandi nomi che si sono esibiti sul palcoscenico dell’Auditorium Theatre. Il teatro ha ospitato le leggende del rock e del R&B. Jimi Hendrix, The Who, Crosby, Elton John, Neil Young, Genesis, Prince e i Pink Floyd sono solo alcuni dei grandi artisti che si sono esibiti all’Auditorium.
Inoltre, il teatro è la sede del Joffrey Ballet ed ospita compagnie di danza tra le più importanti nel panorama, come l’American Ballet Theatre e l’Alvin Ailey American Dance Theater.
Il Joffrey Ballet

Robert Joffrey fondò il Joffrey Ballet nel 1965. Dopo una stagione di successo al New York City Center, il Joffrey Ballet diventò la compagnia di danza residente. E mentre Joffrey avrebbe ricoperto il ruolo di direttore artistico, Gerald Arpino sarebbe stato il coreografo principale.
I due avevano già lavorato insieme: infatti nel 1956 Joffrey e Arpino avevano formato un gruppo di sei ballerini e giravano il Paese in station wagon presentando le coreografie di Joffrey. Mentre Arpino viaggiava con i ballerini, Joffrey dava lezione di danza a New York per poter pagare i salari dei membri della compagnia. Solamente grazie alle sovvenzioni di Rebekah Harkness, la compagnia ebbe la possibilità di esibirsi in ventitré spettacoli in undici Stati. Inoltre, la Robert Joffrey Studio Dancers, si esibì in India, Medio Oriente e Unione Sovietica.
Furono in tournée fino al 1964 quando la Harkness e Joffrey si separarono per divergenze organizzative. Così l’anno dopo Joffrey fondò la sua nuova compagnia che si esibì come City Centre Joffrey Ballet fino al 1977. E nel 1995 la compagnia ha lasciato New York per trasferirsi permanentemente a Chicago, dove cambiò nome in Joffrey Ballet di Chicago. Successivamente venne chiamata semplicemente Joffrey Ballet.
L' Auditorium Theatre e La sagra della primavera
La compagnia del Joffery Ballet esegue sia balletti di repertorio classico che spettacoli di danza moderna e contemporanea. Ha commissionato e commissiona opere a coreografi celebri come George Balanchine, Alvin Ailey e Twyla Tharp.
Il Joffrey Ballet ha riallestito molti spettacoli dei Ballet Russes ed è stata la prima compagnia americana ad eseguire i lavori del coreografo danese August Bournonville.
Tra i successi più grandi, il 30 settembre 1987, il Joffrey Ballet mise in scena una versione riveduta de La Sagra della primavera. Il balletto originale aveva debuttato nel 1913 a Parigi con coreografia di Vaslav Nijinsky. Per ricostruirlo adeguatamente, Millicent Hodson e Kenneth Archer trascorsero otto anni a raccogliere documentazioni sulla prima versione ed ebbero la possibilità di intervistare Marie Rambert sulla coreografia originale.
Il Joffrey Ballet e il grande pubblico

Il Joffrey Ballet è stata la prima compagnia di danza invitata, da Jacqueline Kennedy, a ballare alla Casa Bianca.
Apparso per la prima volta sulla copertina della rivista Time, il Joffrey Ballet è anche citato in diverse opere cinematografiche e televisive. La compagnia appare nel film del 2001 Save the last dance e nel 2003 in The Company, dove alcuni degli attori erano in quel momento membri effettivi della compagnia.
In copertina: Auditorium Theatre © Karl Solano
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